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Un frammento del muro di Berlino nei Giardini Vaticani

Un frammento del muro di Berlino nei Giardini Vaticani

Trent’anni fa, il 9 novembre 1989, cadeva il muro di Berlino, uno dei simboli della guerra fredda e della “divisione ideologica dell'Europa e del mondo intero”.

Forse non è così noto che un frammento del Muro venne donato a Giovanni Paolo II in riconoscimento al suo ruolo morale nell’abbattimento di quella cortina di ferro “scesa attraverso il continente” a dividere l’Europa.

Oggi questa porzione di cemento rimanda fortemente alle parole di Papa Francesco che, sempre più frequentemente e sempre con maggior passione, esorta ad abbattere i muri per costruire quei ponti che diffondono “la cultura dell’incontro”, che consentono di “diminuire le diseguaglianze e che accrescono la libertà e i diritti”.

Il pezzo di Muro, alto 3,8 mt, largo1,2 e del peso di 2600 kg, venne messo all’asta nel 1990 nel Principato di Monaco e fu acquistato da un imprenditore italiano, Marco Piccinini. Questi acquisì un blocco con il disegno di una chiesa in virtù del suo riferimento religioso e decise di farne dono al Papa.

Il frammento faceva parte del tratto di Muro che attraversava Waldemarstraße nel quartiere Kreuzberg-Mitte e vi è raffigurata, oltre ad alcuni graffiti, la facciata della chiesa di San Michele che si trovava proprio lì. A seguito della costruzione del Muro il quartiere si trovò spaccato in due e anche la comunità cattolica che lì viveva fu divisa: la chiesa della comunità si trovò a Berlino est mentre la maggior parte dei fedeli risiedeva a Berlino ovest.

Nel 1986 l’architetto berlinese Bernhard Strecker chiese a Yadegar Asisi, artista austriaco di origine iraniana, di dipingere l’immagine della chiesa affinché dall’ovest si potesse avere ancora l’idea di vederne la facciata e si avesse l’illusione di potervi entrare: si trattava quasi di dimostrare la "permeabilità visiva" del Muro (Mauerdurchblick), vale a dire un effetto ricorrente sui lati della cortina teso a rappresentare la città “separata”.

Dallo studio documentale si è appreso che l’opera fu donata al Pontefice nel 1990 ma venne collocata nei Giardini Vaticani, nella sua attuale posizione, ed inaugurata nell’agosto del 1994. Il segmento del Muro è stato posto significativamente in un’area verde lungo il viale di San Benedetto, Patrono d’Europa;  lì accanto è stata posta una lapide di marmo con le parole che il Papa pronunciò nel discorso inaugurale del suo pontificato il 9 novembre 1978 “Non abbiate paura! Aprite le porte, anzi spalancate le porte a Cristo! Aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici. Non abbiate paura!” in basso è indicato il nome del donatore Marco Piccinini.

La porzione di Muro, oggi a tutti gli effetti un piccolo monumento, è stata restaurata nel 2017 grazie ad un ampio progetto di lavoro coordinato dalla Direzione delle Infrastrutture e Servizi e dalla Direzione dei Musei e dei Beni Culturali del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

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