Comunicato Stampa

Lo Stato della Città del Vaticano è impegnato da molti anni a promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso politiche ecologiche per salvaguardare l’ambiente e fornire strategie di risparmio energetico.

Applicando i principi della Enciclica “Laudato” e della Esortazione Apostolica “Laudate Deum” è tra i primi Stati al mondo a perseguire progetti di sostenibilità cercando soluzioni innovative e sostenibili che aiuteranno a cambiare il modo di lavorare tenendo a cura la tutela della “Casa Comune” adottando progetti che, anche attraverso l’uso di tecnologie affidabili ed ecocompatibili, consentano di ridurre concretamente l’impatto dell’attività umana sull’ambiente.

La ratifica della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e degli Accordi di Parigi costituiscono il ponte tra le politiche ambientali e le indicazioni e raccomandazioni del Santo Padre.

Il Governatorato si è impegnato a raggiungere la neutralità climatica attraverso il responsabile uso delle risorse naturali, l'attuazione di progetti finalizzati all'efficienza energetica e l'aggiornamento dei nostri asset tecnologici, la mobilità sostenibile, la diversificazione e l'approvvigionamento di prodotti energetici più puliti o alternativi per il trasporto, lo smaltimento dei rifiuti e lo sviluppo di futuri e concreti progetti di riforestazione.

Raggiungere la neutralità richiederà investimenti in strutture tecnologiche utilizzando energie rinnovabili, procedendo a compensare le emissioni prodotte in un settore riducendole in un altro, ma soprattutto promuovendo la mobilità elettrica e ibrida.

Per questo motivo il Governatorato ha avviato un programma di sviluppo della mobilità sostenibile denominato “Conversione Ecologica 2030” pensato anche per la riduzione dell’impronta di CO2 della propria flotta di veicoli.

Per lo scopo, intende: sostituire gradualmente le vetture di propria proprietà dello Stato con veicoli elettrici, al fine di rendere il proprio parco auto a impatto zero entro il 2030; implementare la propria rete di ricarica nel territorio dello Stato e nelle zone extraterritoriali estendendone l’uso ai propri dipendenti; assicurare che il proprio fabbisogno energetico provenga esclusivamente da fonti di energia rinnovabili.

Il Gruppo Volkswagen - che mira a diventare un'azienda a zero emissioni di carbonio entro il 2050 e ridurre l'impronta di carbonio dei propri veicoli del 30% entro il 2030 - è il primo partner strategico per il progetto destinato a rinnovare il parco auto dello Stato con vetture a marchio Volkswagen e Škoda attraverso la formula del noleggio a medio e lungo termine.

Oggi viene siglato un accordo di partnership con il Gruppo Volkswagen, nell’ambito del programma di sviluppo della mobilità sostenibile, che appresenta uno dei passi che il Governatorato ha intrapreso per consentire di ridurre concretamente l’impatto dell’attività umana sull’ambiente.

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Antonio Canova nei Musei Vaticani

In occasione del bicentenario della morte di Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822), i Musei Vaticani omaggiano il grande scultore dedicandogli un originale progetto espositivo che dal prossimo 25 ottobre coinvolgerà i visitatori lungo tutto il percorso museale.

Una mostra articolata e diffusa che, nel proporre uno speciale itinerario canoviano (Cortile OttagonoGalleria ChiaramontiBraccio Nuovo, Pinacoteca), intende ricordare anche il ruolo istituzionale che il “principe degli scultori” ebbe in qualità di Soprintendente al Patrimonio Artistico dello Stato e Direttore Generale dei Musei Vaticani, così come l’intensa attività diplomatica da lui svolta – su nomina di papa Pio VII – nel delicato compito di recupero dei capolavori artistici requisiti da Napoleone all’indomani del Trattato di Tolentino (1797).
Le celebrazioni canoviane in Vaticano – realizzate sotto la Direzione e la curatela di Barbara Jatta e di Alessandra Rodolfo, Responsabile del Reparto per l’Arte dei secoli XVII e XVIII – trovano tuttavia il loro apice nella presentazione del nuovo allestimento permanente, nel cuore dei Palazzi Vaticani, della raffinata Sala delle Dame che per la prima volta accoglierà il grande pubblico dei Musei con il suo prezioso e inedito nucleo di opere afferenti al grande Maestro: bozzetti, modelli e gessi di carattere religioso.

Nell’onorare i molteplici talenti e la versatilità del genio di Possagno, acclamato in vita come “il nuovo Fidia”, non poteva mancare un riferimento al suo processo creativo e alle importanti novità che seppe apportare alla pratica scultorea. Per tutta la durata dell’evento espositivo, la Sala XVII della Pinacoteca Vaticana evocherà lo Studio romano che Canova costituì e animò insieme ai suoi numerosi collaboratori, dal 1783 al 1822, nel Rione Campo Marzio, tra Via della Colonnette e l’odierna Via Antonio Canova. A supporto della ricostruzione storica dell’ambiente in cui operò l’artista, è stato realizzato appositamente un fedele modello architettonico in scala del suo atelier con all’interno stampe in 3D delle statue del Perseo e dei Pugilatori. In mostra, tra le testimonianze scultoree originali – oltre alla presenza eccezionale del busto di Pio VII realizzato dal Maestro – figurano due busti ritratto ad opera del suo amico fraterno e collaboratore stretto Antonio D’Este, insieme a un tondo in ceramica con l’effige del Canova quale omaggio simbolico dall’artista contemporaneo Luigi Ontani che da anni abita e lavora proprio nello studio dove tre secoli fa il grande scultore neoclassico creò i suoi più famosi capolavori.
L’intero progetto è stato reso possibile grazie al generoso sostegno dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums, e nello specifico dei coniugi Rick e Lisa Altig del Capitolo Northwest.

Fonte: Musei Vaticani

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Comunicato Stampa del Governatorato S.C.V. - Natale 2023

Ottocento anni fa, san Francesco d'Assisi volle realizzare il primo presepe e Onorio III approvava per i Frati Minori la Regola Bollata. Nel ricordo di questo duplice anniversario, la rappresentazione della Natività in Piazza San Pietro e nell'Aula Paolo VI di quest'anno proverranno dalla Valle Reatina nella Diocesi di Rieti, mentre il monumentale albero di Natale arriva dall'alta valle Maira, nel comune di Macra, in Diocesi di Saluzzo e provincia di Cuneo.

La tradizionale inaugurazione del Presepe e l'illuminazione dell'albero di Natale si terranno in Piazza San Pietro, sabato 9 dicembre, alle ore 17,00. La cerimonia sarà presieduta dal Cardinale Fernando Vérgez Alzaga, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, alla presenza di suor Raffaella Petrini, Segretario Generale dello stesso Governatorato. Al mattino, le Delegazioni di Rieti e di Macra saranno ricevute in udienza da Papa Francesco per la presentazione ufficiale dei doni.

Vuole far rivivere l'atmosfera del Natale 1223 il Presepe in piazza San Pietro, quando san Francesco, di ritorno da un viaggio in Terra Santa, chiese di rievocare la nascita di Gesù, di farlo proprio in un paese che gli ricordava Betlemme: Greccio, un borgo nel reatino immerso tra le rocce a 700 metri di altezza.

Piazza San Pietro si trasforma, quindi, in una ideale Greccio, dove intorno alla greppia e al bue e all'asinello, vengono collocati pochi personaggi: quelli che realizzarono il desiderio del Poverello, come il nobile Giovanni Velita e sua moglie Alticama, tre frati compagni del Santo e alcuni pastori. La memoria torna a quanto narrato da Tommaso da Celano, che descrisse il primo presepe vivente della storia. Si è scelto di immaginare quanto avvenne allora attraverso una rappresentazione artistica. La scena vede al centro l'affresco della grotta di Greccio davanti al quale un frate minore celebra la messa, in presenza di san Francesco con in braccio il Bambinello e la Madonna. Accanto San Giuseppe in adorazione e il bue e l'asinello.

La struttura vuole ricordare la roccia del Santuario di Greccio con un simbolico abbraccio al colonnato di Piazza San Pietro ed è collocata sopra a una base ottagonale in ricordo degli ottocento anni dell'evento. Intorno, una vasca dove scorre il fiume Velino con le sue acque che dalla Valle Santa giungono fino a Roma. L'acqua rimanda anche al Cantico delle Creature e alla millenaria storia della valle così ricca di acque, a cui sono legate le vicende delle popolazioni che l'abitano e l'hanno abitata.

Nella rappresentazione si fa riferimento anche ai quattro Santuari francescani e alla città di Rieti. L'opera è stata realizzata dagli esperti artigiani che hanno interpretato il disegno del presepista Francesco Artese. I personaggi, di grandezza naturale, sono in terracotta dipinta (testa, mani e piedi) montati su una struttura in ferro impagliata con vestiti dell'epoca (1200).

Anche nell'Aula Paolo VI, migliaia di tessere di vetro veneziano narreranno la rappresentazione della nascita di Gesù. Ad accoglierlo, come ottocento anni fa, San Francesco e Santa Chiara che, nonostante non fosse presente nella notte di Greccio, simboleggia la presenza dell'universo femminile del francescanesimo.

Il Bambino è avvolto in un tessuto bianco, mentre una scia azzurra giunge a terra fino ad avvolgere San Francesco inginocchiato con le mani aperte. Essa, nelle intenzioni degli artisti, rappresenta l'acqua sorgente di vita. Quasi dietro al Santo, vi è Santa Chiara, vestita secondo lo stile sobrio delle clarisse con il volto semi coperto da un velo quasi nero e con le vesti di colore violaceo scuro.

Le mani di Chiara sembrano appoggiate a San Francesco. Differenti sono le aureole per evidenziare i diversi ruoli dei personaggi. Le tessere trasparenti ed opache di smalto di vetro veneziano con bordatura in oro giallo liscio per il Bambino, la Madonna e San Giuseppe. Le tessere trasparenti ed opache di smalto di vetro veneziano con bordatura in oro bianco per San Francesco e Santa Chiara.
Il viso del Bambino è piccolo e luminoso, Maria indossa un mantello blu, al suo interno si scorgono 
le stelle a rappresentare l'infinito, la veste è rossa. Le mani della Madonna sorreggono il Bambino per presentarlo al mondo. San Giuseppe ha gli abiti color della terra. L'opera è realizzata dall'artista del mosaico Alessandro Serena di Spilimbergo (Pordenone).

Al termine dell'esposizione in Vaticano, le opere monumentali saranno esposte permanentemente nella città di Rieti.

Per quanto riguarda l'abete bianco, alto quasi 25 metri, esso proviene da un territorio particolarmente verde, l'alta valle alpina che prende il nome dal torrente che la percorre nella sua lunghezza: il Maira, nel comune di Macra, dove centinaia di migliaia di piante autoctone crescono una accanto all’altra, in immense foreste. Il comune di Macra ha saputo diventare il punto di congiunzione tra la bassa e l’alta valle Maira, un luogo di soste e di scambio. Il Comune si trova a 875 metri di altitudine, ed è costituito da 17 borgate e frazioni. Nasce nel 1928 dalla fusione di Alma ed Albaretto, creati come comuni autonomi nel 1602. Ed è proprio dai parrocchiani di Albaretto di Macra, pochi abitanti fieri delle tradizioni delle genti di montagna e fortemente motivati al rilancio, che è nata l'iniziativa di donare l’albero di Natale a Papa Francesco. Si tratta della volontà di riscatto di una piccola comunità che, col suo gesto, vuole testimoniare la vicinanza al Pontefice. La donazione è stata resa possibile con il contributo del comune di Cuneo.

Una particolarità riguarda l’addobbo, che è all'insegna della cura della Casa comune, nello spirito dell'enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco. È molto diverso rispetto agli anni passati, ed è caratterizzato dalla presenza sull’albero di migliaia di stelle alpine della ditta Piumatto della Edelweiss di Villar San Costanzo. Simboleggiano la neve e portano in Piazza San Pietro il fiore che caratterizza la valle Maira. È molto importante considerare che le stelle alpine vivono allo stato naturale oltre i 1800 metri di altitudine. L’azienda, che ha come obiettivo la salvaguardia ambientale, le coltiva in pianura senza compromettere quelle allo stato naturale, per cui esse vengono in questo modo preservate per tutelare la flora tipica della montagna.

L'allestimento dell'illuminazione e la cerimonia sono, come di consueto, curate dalla Direzione delle Infrastrutture e Servizi del Governatorato e dal Coordinamento Eventi del Governatorato.

L’albero e i Presepi rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 7 gennaio 2024.

Città del Vaticano, 30 ottobre 2023

 

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Al via le visite all’osservatorio astronomico del Papa a Castel Gandolfo

Dal 3 agosto riapre al grande pubblico l’osservatorio astronomico del Papa a Castel Gandolfo.
La Specola Vaticana – uno dei più antichi osservatori astronomici attivi al mondo – si mette a disposizione per accogliere visitatori e turisti grazie a una rinnovata e ricca proposta di visite guidate elaborata in collaborazione con i Musei Vaticani. Gli ambienti delle Ville Pontificie – di cui sono già visitabili i Giardini e il Palazzo Apostolico – diventano ancora più accessibili e fruibili, integrando ed estendendo i percorsi di visita agli spazi museali del Centro visitatori della Specola Vaticana e alle sue suggestive Cupole Barberini, sede degli storici Schimdt e Carte du Ciel, quest’ultimo recentemente restaurato e attualmente funzionante.

Docenti esperti di astronomia, selezionati e formati dagli studiosi della Specola Vaticana, guideranno i partecipanti tra strumenti astronomici antichi e moderni, opere d'arte a tema, e alcuni preziosi campioni di meteoriti. Numerose gigantografie affisse alle pareti testimoniano il passaggio dei Papi all’Osservatorio. Suggestiva la fotografia scattata il 20 luglio 1969 che ritrae Papa Paolo VI guardare la luna dal telescopio poche ore prima dell’allunaggio dell’Apollo 11. Un altro scatto mostra il Papa mentre rilascia il messaggio di benedizione agli astronauti. Un’altra immagine ricorda invece la visita di Papa Benedetto XVI che tiene in mano con un fazzoletto un meteorite di Nakhla, dal nome della località egiziana in cui è stato trovato nel 1911, che si pensa proveniente da Marte. Momento clou del tour sarà la visita finale agli storici telescopi installati nelle due maestose Cupole Barberini, tutt’oggi apribili e girevoli per “riveder le stelle”. Sono inoltre previste, una volta al mese, in prossimità del primo quarto di luna, visite con osservazioni astronomiche al telescopio Carte du Ciel del 1891.

La Specola Vaticana è un istituto di ricerca scientifica direttamente dipendente dalla Santa Sede. Le sue origini risalgono alla fine del XVI secolo, quando nel 1578 Papa Gregorio XIII instituì una commissione in cui un ruolo predominante ebbe p. Cristoforo Clavio S.J., astronomo e matematico gesuita del Collegio Romano, per preparare la riforma dal calendario giuliano a quello gregoriano, promulgata nel 1582. La Specola operò in Vaticano per poco più di 40 anni, ma agli inizi degli anni trenta, l'aumento delle luci elettriche insieme alla crescita urbana della capitale resero il cielo di Roma così luminoso da rendere impossibile agli astronomi lo studio delle stelle più deboli. Per questo Pio XI dispose che l’Osservatorio si trasferisse nella sua residenza estiva a Castel Gandolfo. Nel 1981 venne poi fondato un secondo centro di ricerca a Tucson in Arizona, il "Vatican Observatory Research Group", e nel 1993 la Specola, in collaborazione con l'Osservatorio Steward, portò a termine la costruzione del Telescopio Vaticano a Tecnologia Avanzata (VATT) sul Monte Graham (Arizona). Oggi la Specola Vaticana collabora con molti istituti astronomici internazionali ed è membro della Unione Astronomica Internazionale (IAU) e del Centro Internazionale per l'Astrofisica Relativistica (ICRA) e dal 1986, a Castel Gandolfo, organizza una scuola estiva di astronomia.

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FONTE: MUSEI VATICANI

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In festa tra api e supereroi

L’“Estate Ragazzi in Vaticano”  raccontata dal salesiano  don Franco Fontana. (Di Nicola Gori)

“Estate ragazzi in Vaticano” non è solo un momento di gioco e di svago, ma anche di formazione, socializzazione e di amicizia. Lo spirito che anima tutta l’iniziativa è quello dell’oratorio di don Bosco, dove Cristo direttamente o indirettamente è un “compagno” con cui condividere un cammino insieme. Ne parla, in questa intervista a «L’Osservatore Romano»,  don Franco Fontana, direttore della comunità salesiana in Vaticano e cappellano della Direzione dei servizi di sicurezza e di protezione civile e dei Musei Vaticani.

Quante persone coinvolge questa iniziativa?

Quest’anno abbiamo 250 ragazzi divisi in 3 gruppi in base alle fasce di età — dai 5 ai 7 anni, dagli 8 ai 10 e dagli 11 ai 13 —, impegnati dal 3 luglio al 4 agosto, con la partecipazione di 35 animatori, e 5 educatori salesiani: 3 religiosi e 2 suore. L’Estate Ragazzi si svolge all’interno della Città del Vaticano in spazi dedicati e attrezzati, dove è possibile compiere attività ludico-ricreative e sportive. In particolare, visto il caldo torrido, i ragazzini si rinfrescano facendo il bagno e giocando nelle piscine allestite dietro i Musei Vaticani. Lo spirito dell’iniziativa è quello dell’oratorio, cioè non solo gioco, ma anche formazione. La sintesi di ciò la troviamo al cancello di ingresso delle piscine, dove è affisso un cartello con scritto: “Estate ragazzi”, ma dietro è segnato: “Oratorio estivo”.

Qual è il tema di quest’anno?

 “Bee heroes - squadre di eroi”. Vuole richiamare il mondo delle api e ispirarsi a un viaggio che ha come base l’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti. Vogliamo così costruire delle relazioni autenticamente fraterne nella comunità. Cerchiamo di far riflettere i ragazzi su come si possono modificare gli atteggiamenti e la mentalità con cui agiamo ogni giorno. Attraverso il gioco di squadra, ascoltando i consigli di famosi allenatori, i ragazzi si confrontano sul campo per vincere un’unica grande sfida: scoprirsi fratelli.

Quali sono gli orari di una giornata tipo?

L’ingresso è a partire dalle ore 7.30 con accoglienza e giochi di gruppo. I ragazzi possono arrivare entro le 9, quando offriamo la colazione a base di cornetti appena sfornati e dei succhi di frutta. Poi, si canta l’inno, con il quale si inizia la giornata, si prega e si presenta il programma. Alle 10 cominciano le attività sportive, il bagno in piscina e i laboratori. Alle 13 si pranza. Alle 14 sono previsti giochi e mini tornei, seguiti da alcune attività formative. Dalle 16 giochi a squadre e spettacoli. Ogni pomeriggio alle 17 offriamo la merenda, poi i ragazzi iniziano a tornare a casa e alle 18 terminano le attività. Il venerdì si chiude alle 14 con il pranzo.

In quali ambienti si svolge l’attività?

Fondamentalmente, nell’Aula Paolo vi , dove per fare spazio sono state tolte metà delle sedie che vengono usate abitualmente nelle udienze del Papa. L’atrio è stato attrezzato per la colazione, il pranzo e la merenda. Altro luogo a nostra disposizione è all’aperto, dietro i Musei Vaticani, dove ci sono le piscine e i campi da tennis. È qui che si trascorre quasi tutta la mattinata. Divisi in gruppi, i ragazzi si divertono sotto gli occhi vigili degli animatori. Naturalmente, le attività di gioco in acqua ed acquaticità sono adattate secondo la fascia d’età. Ma nell’area  facciamo anche altri sport e giochi a squadre, che favoriscono la socializzazione e l’instaurarsi di nuove amicizie. Nel pomeriggio, le attività riprendono nell’Aula Nervi, dove ogni giorno c’è una nuova storia. Per esempio,  abbiamo avuto lo spettacolo di un mago, mentre un’altra volta c’erano gli esperti dell’Accademia del gelato, che hanno spiegato come si prepara il dolce estivo amato dai bimbi.

Dal punto di vista formativo cosa proponete?

Abbiamo  laboratori dove si può creare qualcosa con le proprie mani: un gioco o un ricordo da portare a casa. Proviamo a coinvolgere i ragazzi nel tornare a prendere in mano carta, colla, pennelli per sviluppare la creatività. Scopriranno così il riciclo, le tecniche di pittura, il collage, la manipolazione con pasta di sale. Ogni pomeriggio c’è il momento educativo sul tema scelto, completato da tanti giochi a squadre per imparare nuovi valori divertendosi. E non mancano balli di gruppo, spettacoli e sfide.

Chi sono gli educatori?

Come ho detto ci sono tre salesiani e due figlie di Maria Ausiliatrice. Il responsabile è don Benni che opera a stretto contatto con Sergio il coordinatore laico, coinvolgendo tutto lo staff. Il coordinamento è affidato a me, in collaborazione con la società Play It, l’agenzia di animazione “Tutto in una Festa”. Quest’anno però c’è una novità: ben venti ragazzi che hanno già fatto l’esperienza dell’Estate in Vaticano. Hanno partecipato alle edizioni degli anni passati e ora, avendo dai 14 ai 15 anni non possono più iscriversi. Tuttavia, si sono resi disponibili a fare l’aiuto animatori in modo volontario. Li abbiamo suddivisi nelle varie settimane in modo che ve ne siano presenti 6 o 8 a turno. Come i salesiani, anche loro stanno a contatto con gli animatori, rafforzando la collaborazione tra laici e religiosi.

 

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Genitori e figli in festa al Governatorato

Per la prima volta è stata celebrata la "festa della famiglia" promossa dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Si è svolta, ieri pomeriggio, 29 maggio, nel piazzale San Michele arcangelo. Si è trattato di un incontro cordiale che ha unito «intorno a Cristo e a sua Madre tutta la realtà del Governatorato», come ha sottolineato durante la celebrazione della messa. il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente dello stesso Governatorato.  Questa festa, ha detto, è «l'espressione della fraternità che lega la nostra comunità di lavoro e che fa di ogni suo membro non solo un collega, ma un compagno di viaggio nel cammino della vita». Infatti, attraverso «il nostro lavoro, intellettuale o manuale, continuiamo l'opera del Creatore, contribuiamo a rendere più fraterna la comunità umana». Poi, il porporato ha rivolto un pensiero al dramma di tutti coloro che sono disoccupati e che sentono «di non avere un posto nella società».
Il cardinale ha osservato che se il lavoro è l'opera del Creatore, è «anche l'opera del Redentore. Gesù è l'uomo che lavora». A un certo punto del Vangelo, alcuni si chiedono: "Non è forse il figlio del falegname?", colui che ha lavorato anche con le sue mani. «Anche noi – ha fatto notare - contribuiamo alla salvezza dei nostri fratelli e sorelle attraverso l'impegno che mettiamo nel nostro lavoro, quando mettiamo sulla mensa il nostro lavoro quotidiano per offrirlo al Padre con Gesù». Ed ha rimarcato la necessità di «riscoprire questa missione di carità nel nostro lavoro, in équipe, in ufficio».

Dopo la messa, si è svolto un momento conviviale con giochi e intrattenimenti per i bambini e i ragazzi.

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Settimana Santa 2023

Per celebrare la Pasqua ed esprimere la gioia per la risurrezione di Cristo, Piazza San Pietro sarà trasformata in un giardino fiorito. Oltre 35.000 fiori e piante provenienti dall'Olanda tappezzeranno il sagrato della Basilica Vaticana. Le decorazioni floreali verranno realizzate dalle maestranze del Servizio Giardini e Ambiente della Direzione delle Infrastrutture e Servizi del Governatorato, con la collaborazione della Floral Designer Daniela Canu. Contribuiranno anche dei fioristi olandesi e dei professori di floristica di biotecnologie di Naklo in Slovenia. Insieme lavoreranno l’intera giornata del Venerdì Santo per predisporre e terminare gli addobbi entro il giorno successivo. World of Spray Roses – Creative and Innovative Sprayroses Inspiration Worldwide Rose Alliance fornirà circa 720 rose, consegnate al Servizio tramite Flora Olanda, con la collaborazione del dott. Charles Lansdorp.

Non solo in occasione della Solennità di Pasqua, ma per tutta la Settimana Santa, Piazza San Pietro sarà ornata da composizioni e decorazioni floreali. Ad occuparsene saranno le maestranze interne del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, in collaborazione con quanti hanno offerto piante e fiori.

In particolare, per la Domenica delle Palme, 2 aprile, verranno distribuiti ramoscelli di ulivo forniti dall'Associazione Nazionale Città dell’Olio, dai sindaci Città dell’Olio Regione Umbria, coordinati dal dott. Antonio Balenzano, direttore nazionale dell’Associazione.

La fornitura di “palme fenix” verrà curata dall'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. Saranno presenti anche i palmureli provenienti dalla città di Sanremo.

L’azienda florovivaistica all’ingrosso Flora Olanda di Roma presterà le grandi piante di ulivo da posizionare in prossimità delle statue dei Santi Pietro e Paolo, ai piedi del Sagrato e dell'obelisco.

Dal Vaticano, 1° aprile 2023

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Il Santo Padre avvia il progetto "Borgo Laudato si" per la formazione all'ecologia integrale nella sua residenza di Castel Gandolfo. Il progetto è affidato al Centro di Alta Formazione "Laudato si".

Il Santo Padre ha voluto contribuire tangibilmente allo sviluppo dell’educazione ecologica aprendo un nuovo spazio di formazione e sensibilizzazione nella sua residenza di Castel Gandolfo. Nasce così il progetto «Borgo Laudato si’», secondo il quale la bellezza dei giardini di Villa Barberini e delle Ville Pontificie diventa lo scenario naturale per lo sviluppo di un luogo di formazione all’ecologia integrale, aperto a tutte le persone di buona volontà. Le attività e le iniziative che verranno poste in essere nei prossimi mesi si prefiggono di coniugare educazione all’ecologia integrale, economia circolare e generativa e sostenibilità ambientale. Il Borgo Laudato si’ intende proporsi come un segno concreto dell’applicabilità dei principi magistralmente illustrati da Papa Francesco nell’Enciclica «Laudato si’».

Il Santo Padre ha deciso di affidare lo sviluppo e la realizzazione del progetto Borgo Laudato si’ al Centro di Alta Formazione Laudato si’, «un organismo scientifico, educativo e di attività sociale, operante per la formazione integrale». Ad esso spetterà il compito di tradurre in opere concrete, durante i prossimi mesi, questa meravigliosa intuizione di Papa Francesco.

Il Borgo Laudato Si’ potrà avvalersi del meraviglioso patrimonio naturale e storico delle Ville Pontificie, impegnandosi a proteggerlo e svilupparlo con premura amorosa, così da accompagnare l’investimento sull’educazione con un consistente impegno per promuovere la cultura della cura (cfr. Messaggio per la LV Giornata Mondiale Della Pace).

Con i due chirografi pubblicati oggi sul sito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano si costituisce il Centro di Formazione e si dà l’avvio al progetto, individuandone i responsabili.

Come recita l’introduzione del chirografo, «La cura della “casa comune” è una responsabilità che assumiamo verso il nostro prossimo ed insieme un modo per riconoscere l’infinita bellezza di Dio e contemplare il mistero dell’universo. Perché in ogni persona si risvegli il desiderio di concorrere a realizzare questo dovere, con l’Enciclica Laudato si’ [LS] ho richiamato l’esempio di San Francesco che manifestò un particolare rispetto all’opera creatrice di Dio considerandola inseparabile dall’attenzione verso gli ultimi e gli abbandonati (cfr LS, 10).»

Il Santo Padre ha ripetutamente sottolineato come il contesto mondiale attuale presenti tutta una serie di sfide riguardanti la cura della casa comune. I molteplici campanelli di allarme che gli scienziati di tutto il mondo continuano a segnalare sono segni di un cammino sbagliato, che porta l’umanità verso orizzonti diversi da quelli voluti da Dio, orizzonti di distruzione e rovina. Il disegno divino ha come obiettivo finale il pieno sviluppo della famiglia comune nella casa comune.

C’è bisogno di una vera e propria conversione ecologica, che si traduca in «nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita» (LS, 202). Tale conversione passa necessariamente attraverso un’educazione ecologica, «una formazione delle coscienze ispirata dalla condivisione dei beni, dal rispetto della dignità di ogni persona, dalla gratuità dell’operare e del dare».

 Chirografo Istituzione CAF

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 Statuto CAF

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 Chirografo nomine CAF

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