Portare l’annuncio della Parola di Dio “ai più abbandonati e privi d’aiuti spirituali” fu la missione e il carisma di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Di grande cultura in ambito umanistico, giuridico, teologico e filosofico, fu un fervente laico prima di diventare sacerdote. Si dedicò con passione alla riforma religiosa, morale e civile del popolo napoletano. Fu missionario, fondatore, Vescovo, autore, artista multiforme (scrisse anche il celebre canto Tu scendi dalle stelle).
Fratello universale, alla ricerca del disegno di Dio su di lui, si innamorò di Cristo e dell’umanità, vivendo il Vangelo tra i piccoli e gli ultimi della terra. È San Charles de Foucauld, nato a Strasburgo il 15 settembre 1858. Rimasto senza genitori quando era ancora bambino, fu accolto e cresciuto dal nonno. Lo scoppio della guerra del 1870 costrinse la famiglia a trasferirsi a Nancy, città nella quale Charles proseguì gli studi liceali.
Il centro del culto dei Santi Giulio e Aronne è Caerleon, nome celtico che significa “Città delle Legioni” (Quadra Legionum). Caerleon, situata nel sud del Galles, era una fortezza occupata stabilmente dalla seconda legione Augusta dal 75 al 431 d.C.
I due vennero martirizzati forse durante la persecuzione di Diocleziano, nel 304.
“Un aspetto che caratterizza San Giuseppe e che è stato posto in evidenza sin dai tempi della prima Enciclica sociale, la Rerum Novarum di Leone XIII, è il suo rapporto con il lavoro. San Giuseppe era un carpentiere che ha lavorato onestamente per garantire il sostentamento della sua famiglia. Da lui Gesù ha imparato il valore, la dignità e la gioia di ciò che significa mangiare il pane frutto del proprio lavoro”. Così scriveva Papa Francesco nella Lettera Apostolica Patris Corde, in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe, quale Patrono della Chiesa universale.
La Solennità di Tutti i Santi, che si celebra il 1° novembre, è un'occasione per le comunità cristiane per alzare lo sguardo al Cielo, dove uomini, donne, giovani e bambini di ogni tempo vivono nella grazia e nella luce di Dio. Non si ricordano solo i Santi ufficiali del calendario, ma anche tutte quelle persone che ora partecipano alla vita eterna.
La “stella del mio pontificato”: così Pio XI definì Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Fu lui a beatificarla, il 29 aprile 1923, e a canonizzarla, domenica 17 maggio 1925, nella Basilica di San Pietro, davanti a una folla di circa cinquantamila fedeli, della quale sola una piccola parte riuscì a trovare posto nella Basilica Vaticana. In quell’occasione, il Pontefice sottolineò che Teresa, “consapevole della propria fragilità, si affidò fiduciosa alla divina Provvidenza affinché, appoggiandosi unicamente sul suo aiuto, potesse raggiungere la perfetta santità della vita, pur attraverso asperrime difficoltà, avendo deciso di tendere ad essa con la totale e gioiosa abdicazione della propria volontà”.
Le notizie storiche sulla vita di Sant’Egidio sono piuttosto scarse. Secondo alcune fonti, sarebbe nato ad Atene all’inizio del VII secolo e, successivamente, si sarebbe trasferito in Provenza, dove avrebbe fondato un monastero vicino ad Arles, diventandone abate.
Lorenzo nacque nel 225 a Osca (Huesca), in Spagna. Da giovane si trasferì a Roma, dove si fece notare per la sua pietà, carità verso i poveri e per la rettitudine morale.
Una famiglia importante quella dei Canossa. La famosa Matilde, aveva svolto un ruolo di primo piano, nel gennaio 1077, nella mediazione tra Enrico IV e Gregorio VII, che aveva scomunicato l’imperatore.
Sorella gemella di San Benedetto da Norcia, Scolastica ha legato il suo nome indissolubilmente a quello del fratello, al servizio di Dio nella contemplazione e nella vita comunitaria. Della sua vita si conoscono solo poche vicende agiografiche, narrate nel secondo Libro dei Dialoghi di San Gregorio Magno, dove l’argomento principale è la vita di Benedetto.
Le Sante Rufina e Seconda furono due martiri cristiane nate a Roma, la cui esistenza e martirio sono attestati da numerose fonti autorevoli, come il Martirologio Geronimiano, diversi Itinerari dei pellegrini a Roma, la Notitia Ecclesiarum di Guglielmo di Malmesbury, e soprattutto il Martirologio Romano, che le ricorda il 10 luglio. Subirono il martirio nei pressi di Roma, in un luogo chiamato “sylva nigra”, attorno all’anno 260.
Era chiamato l’Apostolo dell’Andalusia, grande predicatore, Maestro spirituale che guidò alla santità molte persone e che seppe suscitare conversioni tra chi lo ascoltava.
Si chiamava Giovanni d’Ávila. Era nato ad Almodóvar del Campo (Ciudad Real), in Spagna, verso il 1499 o il 1500, in una famiglia molto religiosa e ricca, che possedeva una miniera d’argento.
San Leone condivide con il Papa San Gregorio, il titolo di “Magno”. Nacque alla fine del IV secolo in Etruria. Inizialmente diacono a Roma, fu ordinato sacerdote e svolse una missione in Gallia prima di essere eletto Papa nel 440, svolgendo il ministero per vent’anni in un periodo di grandi difficoltà.
Daniele Comboni, divenuto il primo Vescovo dell’Africa Centrale e fondatore di due istituti missionari, nacque in circostanze umili. Venne alla luce il 15 marzo 1831 a Limone sul Garda, in una famiglia povera di contadini al servizio di un proprietario terriero. I suoi genitori, Luigi e Domenica, erano profondamente religiosi, ma segnarono la loro vita con il dolore: Daniele fu l’unico dei loro otto figli a sopravvivere oltre l’infanzia.
Visitava i malati, aiutava i bisognosi, sosteneva anche chi era debole nello spirito: pregava, digiunava, celebrava la Messa e piangeva per i peccatori che si confessavano da lui, chiedendo a Dio che fossero liberati dalla schiavitù del peccato.
Un legame indissolubile, sigillato in vita e proseguito nell’eternità, quello tra Francesco e Chiara d’Assisi. La “pianticella” di Francesco, come si definiva, sul suo esempio, abbraccia Madonna povertà.
La Vergine Maria apparve ben 18 volte alla quattordicenne Bernadette Soubirous, tra l'11 febbraio e il 16 luglio 1858, nella grotta di Massabielle, a Lourdes. Chiese a Bernadette di diventare la sua messaggera e di collaborare con Lei alla conversione dei peccatori. Le presentò anche delle richieste: fare della Grotta un luogo di preghiera e di pellegrinaggio. Le parlò anche del dogma proclamato nel 1854 da Pio IX.
San Barnaba, pur non essendo uno dei dodici Apostoli scelti direttamente da Gesù, è stato riconosciuto come Apostolo a tutti gli effetti già dai primi Padri della Chiesa e da San Luca. Questo riconoscimento gli fu attribuito non solo per una vocazione speciale ispirata dallo Spirito Santo, ma anche per il ruolo importante che ebbe nella diffusione del cristianesimo, collaborando attivamente con gli altri Apostoli.
È il padre di un’innumerevole schiera di contemplative e contemplativi che trovarono nella sua Regola una fonte di vita e di ispirazione. Non c’è dubbio che l’influsso di San Benedetto da Norcia attraversa i secoli ed è ancora attuale.
Non c’è dubbio che San Martino di Tours è conosciuto nel mondo intero, non fosse altro, per quel suo gesto di carità di condividere con un povero metà del suo mantello. La tradizione vuole che quella stessa notte, gli apparve Gesù nelle vesti del povero, indossando la metà del mantello.
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