A colloquio con il professor Andrea Arcangeli, direttore della Direzione di Sanità e Igiene
Duo posti di primo soccorso per il Giubileo
Due nuovi posti di primo soccorso per andare incontro all’incrementato afflusso di pellegrini e visitatori in occasione del Giubileo. Uno è ubicato nella Basilica di San Pietro e, l’altro, nei Musei Vaticani. Li ha promossi e organizzati la Direzione di Sanità e Igiene del Governatorato, come spiega, in questa intervista, il Direttore, professor Andrea Arcangeli.
Come è nato il progetto?
Il progetto è nato vista la grande affluenza prevista per l’anno giubilare, a cominciare già dai giorni che precedono l’apertura della Porta Santa. Non solo nella Basilica di San Pietro, ma anche nei Musei Vaticani. La Direzione di Sanità e Igiene ha pensato di creare dei posti di primo soccorso, proprio nei luoghi di maggior afflusso. Il progetto ha avuto inizio, lunedì 16 dicembre, e terminerà alla fine dell’anno giubilare. Anche che nel Giubileo del 2000 era stata attuata una cosa simile.
Chi si è occupato di organizzare l’iniziativa?
La Direzione, rappresentata da me in qualità di Direttore e dal dottor Luigi Carbone come Vice Direttore, ha illustrato questo progetto agli Organi di Governo, evidenziando l’importanza di poter garantire un servizio di pronto soccorso e ottenendo la loro approvazione.
Il progetto prevede il coinvolgimento di 23 medici e di 20 infermieri. Si tratta di figure professionali di grande esperienza, che svolgono la loro attività principale in ospedale, nei servizi di emergenza e di pronto soccorso.
Che profilo avranno questi medici?
Al fine di poter garantire l'istituzione di questi posti di primo soccorso, la Direzione di Sanità e Igiene ha ritenuto opportuno integrare le risorse attualmente disponibili attraverso l’assunzione, con contratti a tempo determinato, di medici e infermieri esperti in emergenze. Tra questi, principalmente anestesisti rianimatori e medici d’urgenza, provenienti da realtà ospedaliere come il Policlinico Gemelli, il Gemelli Isola, il San Camillo e il San Carlo di Nancy. Questo personale si alternerà quotidianamente per assicurare una presenza costante e sarà dotato di radiotrasmittenti collegate alla sala operativa 112, che comunicherà loro tutte le informazioni necessarie sul tipo di soccorso e sulla localizzazione dell’intervento.
Dove saranno collocati?
In primo luogo, nella Basilica di San Pietro, dove si prevede il grande afflusso di pellegrini che arriverà a Roma. Tutti giorni della settimana, durante le ore di apertura della Basilica, è stata organizzata la presenza di una équipe medica che farà base nell’ambulatorio Costantino.
L’équipe, composta da un medico e un infermiere, sarà dotata di uno zaino contenente tutte le principali attrezzature necessarie per fornire il primo soccorso in qualsiasi punto della Basilica in cui si verifichi un’emergenza.
Alla Basilica è annessa anche la cupola, dove, sebbene non frequentemente, si verificano le emergenze più complesse. In questi casi, il soccorso richiede anche l’intervento dei Vigili del Fuoco, indispensabili per trasportare la persona lungo le ripide scale che conducono alla sommità.
Come si svolge l’intervento?
Quando l’équipe medica viene allertata dalla centrale operativa 112, si reca immediatamente sul luogo dell’emergenza. Dopo una rapida valutazione delle condizioni del paziente, vengono prestate le prime cure necessarie. Se l’intervento è sufficiente a risolvere il problema, il pellegrino può riprendere la sua visita. In alternativa, viene accompagnato all’uscita, dove ha la possibilità di prendere un taxi per tornare in albergo. Nel caso in cui sia necessario un ricovero ospedaliero, si procede a contattare la Guardia medica della Direzione di Sanità e Igiene, che provvede a inviare un’ambulanza per garantire il trasferimento del paziente presso un pronto soccorso ospedaliero.
Quali sono le patologie su cui si interviene di più?
Le patologie più frequentemente riscontrate durante le visite includono piccoli traumi di tipo ortopedico, come slogature o lesioni causate da cadute. Nei periodi estivi, non sono rari episodi di lipotimie, colpi di calore e abbassamenti della pressione arteriosa. In alcuni casi, si verificano emergenze acute di natura cardiaca o respiratoria, soprattutto in persone affette da patologie croniche che possono andare incontro a riacutizzazioni.
Avete pensato anche ai Musei Vaticani?
Abbiamo già messo in atto un’attività simile presso i Musei Vaticani, da aprile a metà ottobre dello scorso anno, durante i mesi più caldi dell’anno. Si è trattato di una sperimentazione che ha dato ottimi risultati, convincendoci dell’utilità di questo servizio. Tuttavia, data la vasta estensione dell’area, in tale contesto è emersa la necessità di integrare l’équipe, composta da un medico, un infermiere con un operatore socio-sanitario (OSS). Questa figura risulta fondamentale per supportare le operazioni più complesse, come il trasporto del paziente e l’immobilizzazione della vittima, qualora necessario.
Vi sono altri posti di primo soccorso?
In Piazza San Pietro è già operativo un posto di primo soccorso, gestito dai volontari medici e infermieri del Sovrano Militare Ordine di Malta, che collaborano con noi garantendo un servizio prezioso e altamente qualificato.
Analogamente, anche nelle Basiliche papali saranno allestiti posti di primo soccorso, attrezzati e organizzati dalla nostra Direzione per rispondere in modo efficace a eventuali emergenze. Questi presidi saranno gestiti da medici e infermieri del Sovrano Militare Ordine di Malta, provenienti da diversi Paesi del mondo, che si alterneranno settimanalmente. Tale modello organizzativo si ispira all’esperienza già consolidata durante i Giubilei del 2000 e del 2015, che ha dimostrato di essere molto funzionale e di grande utilità.